Associazione Don Bosco 2000

Don Bosco 2000 nasce nel 1998 a Piazza Armerina (EN), in Sicilia. Si occupa della formazione integrale dell’uomo con particolare riferimento ai giovani e alle fasce deboli sia italiane che straniere.

Conserva lo spirito missionario salesiano, simbolicamente, rappresentato dalla gestione degli oratori, sia in Italia che in Senegal nel villaggio rurale di Velingara Pont quotidianamente frequentato da centinaia di bambini del posto. 

La mission salesiana è declinata anche nell’accoglienza e integrazione dei migranti, nell’impresa sociale – spesso realizzata in luoghi simbolo come i beni confiscati alla mafia di nostra gestione a Villarosa – e nella cooperazione allo sviluppo. 

Il cuore dell’attività è la gestione di centri di accoglienza e comunità alloggio in Sicilia, per uomini, donne, famiglie e minori stranieri non accompagnati.

Accanto all’accoglienza, Don Bosco 2000 promuove la creazione di start up di impresa nelle aree in cui opera per lo sviluppo del territorio e delle persone. Nella gestione sono spesso coinvolti giovani migranti formati con il mentoring di èquipe multidisciplinari qualificate.  Oggi Don Bosco 2000 ha in organico 80 persone tra dipendenti e collaboratori di cui, circa 1/3 sono ex beneficiari di progetti di accoglienza. 

Don Bosco 2000 ha un’attenzione sempre crescente ai macro-fenomeni di interesse generale per l’associazione (migrazioni, impresa, cooperazione, legalità e antimafia) per poter progettare politiche attive di inclusione in Italia, in Africa e anche in modalità circolare.

In Senegal sono attivi staff operativi formati da giovani autoctoni per i quali pianifichiamo dei periodi di formazione e lavoro in Italia tramite richiesta di regolare Visto presso l’ambasciata italiana a Dakar. Questo ‘corridoio culturale’ è diventata una prassi di accompagnamento alla formazione in Italia non molto distante dai ‘corridoi lavorativi’ di recente normati dalla L. 50/2023.  

Altri interventi di sviluppo sono sviluppati per le aree più povere del Senegal, del Gambia e del Mali, coinvolgendo le persone e le autorità del posto nella ‘proprietà di gestione’.